Parla dialetto del Sud: licenziato

Pordenone, maestro via dopo ispezioni

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  1. marea79
     
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    Una brava persona", dicono di lui i colleghi. Quarant'anni, campano, supplente nel secondo circolo didattico di Pordenone, è però stato licenziato in tronco. "Non parlava italiano", l'accusa. A quanto pare il maestro, spesso, si rivolgeva ai bambini in dialetto stretto del Sud: e i piccoli alunni, già dal secondo giorno di scuola, avevano raccontato ai genitori che "il maestro parla una lingua strana...".

    A riferire la vicenda è il Messaggero Veneto, che spiega come i genitori, allarmati, si fossero rivolti immediatamente alla direzione del secondo circolo didattico di Pordenone. E subito erano partiti i controlli, con visite in classe da parte dell'ispettore dell'Ufficio scolastico regionale e un'attenta revisione dei quaderni e dei compiti degli alunni. Al termine delle ispezioni il risultato è stato che i piccoli scolari commettevano troppi errori di grammatica, ma anche strafalcioni lessicali e sintattici. Frutto, secondo gli ispettori, proprio di quel "vezzo" del docente di parlare troppo spesso nel suo dialetto d'origine: per invitare i piccoli a sedersi, per esempio, diceva "Settati, piccì".

    Dalla direzione della scuola spiegano di aver consigliato al supplente di rimanere fino a gennaio per incrementare il proprio punteggio in graduatoria, e quindi di dare le dimissioni. Lui, invece, si è fermato. E così è stato licenziato. Il responsabile Centro Servizi Amministrativi di Pordenone, Stefano Caravelli, contattato dall'Ansa, ha spiegato però che il contratto di lavoro a tempo determinato dell'insegnante non è stato rinnovato alla scadenza "per manifesta incapacità didattica in un docente non abilitato" e ha escluso che esistano collegamenti fra questa incapacità ed eventuali lacune linguistiche dell'insegnante.

    "E' una brava persona - raccontano i colleghi al quotidiano veneto, chiedendo però l'anonimato - ma non parla sempre l’italiano corrente. Ha un buon rapporto con i bambini, ma se il maestro non ha un idioma corretto che docente è?". Nonostante l'"ammissione di colpevolezza", però, sono gli stessi colleghi a sostenere che il supplente è stato "silurato con pregiudizio", e a chiedere che "il sindacato faccia qualcosa". Per ora, però, a parte deboli difese anonime, nessuno si è schierato apertamente con il maestro.

    La replica ufficiale della scuola arriva invece da parte di Stefano Caravelli, responsabile del Centro Servizi Amministrativi di Pordenone, il quale ha spiegato come il maestro fosse un insegnante di sostegno e seguisse solo due bambini; il licenziamento, sottolinea il funzionario, è stato invece deciso sulla base delle competenze specifiche: l'istituzione scolastica ha stabilito la "manifesta incapacità didattica" del docente, che non era nemmeno abilitato. Il contratto a tempo determinato di cui usufruiva l'insegnante sarebbe scaduto a giugno, ma ne era contemplata la possibilità di rescissione e così è stato fatto, con decorrenza da fine febbraio.

    Tgcom
     
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0 replies since 11/3/2010, 16:56   43 views
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